Continua la campagna “La Liguria è spenta. Riaccendiamola.” Dopo una analisi specifica sui vari temi riguardanti la sanità, il trasporto pubblico e l’ambiente nella nostra Regione, da oggi iniziamo ad approfondire il tema della Scuola, della cultura e della formazione.
Nella nostra Regione l’abbandono scolastico ha raggiunto un livello troppo alto per non dover pensare urgentemente ad una nuova strategia per il sistema scolastico. Servono più borse di studio e rendere le scuole dei veri e propri presidi sociali presenti sul territorio. Anche per quanto riguarda l’Università, purtroppo tanti ragazzi scelgono di andare a studiare fuori regione e in pochi scelgono di venire qui. Non ci sono nuovi investimenti e le politiche per gli alloggi e la riduzione degli affitti sono ferme. Inoltre la Liguria non ha un sistema di abbonamenti dedicato agli studenti: serve un piano per la gratuità del trasporto pubblico per gli under 25. La situazione non migliora nemmeno parlando di incentivi alla formazione professionale. L’attuale piano non si incrocia con le esigenze dei lavoratori e i nuovi mestieri. Serve programmazione e dialogo con il mondo del lavoro e bisogna dare più sostegno a progetti innovativi. In questi cinque anni infine le risorse per l’accesso alla cultura sono state ridotte. Creatività giovanile, nuovi linguaggi, nuove forme e nuovi strumenti non sono stati apprezzati. Anche il sistema delle biblioteche ne esce penalizzato. Purtroppo la Liguria si conferma una Regione non per i giovani. Crescere, studiare e vivere qui è una bella sfida e a peggiorare il tutto c’è la guida politica della Regione che non aiuta. Eppure investire nella cultura, nella formazione, nella scuola e nell’università vuol dire investire nel futuro e non solo della nostra Regione, ma dell’intero sistema Paese. Alla Liguria del futuro servono più coraggio e più investimenti.
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