Non era semplice. Varare una buona legge di bilancio, nelle condizioni disastrose in cui il governo precedente aveva lasciato i conti pubblici italiani, non era affatto scontato.
C’era da evitare l’aumento dell’Iva di 23 miliardi, che avrebbe colpito indiscriminatamente tutte le famiglie italiane. L’abbiamo fatto.
C’era da sistemare i conti, ricostruendo la credibilità internazionale dell’Italia, distrutta da chi, mentre era al governo, diceva un giorno sì e un giorno no, che l’obiettivo era distruggere l’Europa. L’abbiamo fatto.
C’era da dare un segnale verso i cittadini più deboli, le loro esigenze, le loro sofferenze. L’abbiamo fatto. Abbiamo cominciato a tagliare le tasse sul lavoro, cosa che si tradurrà in un aumento medio di 500 euro all’anno per gli stipendi medio-bassi. Abbiamo deciso che dal 2020 nessuno dovrà più pagare il superticket sanitario. Con un provvedimento storico, abbiamo stabilito che il 90% delle famiglie italiane, dal prossimo anno, non pagherà più l’asilo nido per i propri figli. Abbiamo avviato un vero rilancio del Mezzogiorno e rilanciato il sostegno del governo verso chi produce ricchezza, bellezza e lavoro in Italia.
C’era da iniziare una rivoluzione sui temi ambientali e sulla lotta ai cambiamenti climatici, la prima vera emergenza della nostra epoca. L’abbiamo fatto, varando un vero e proprio Green New Deal italiano.
Insomma, c’era da scrivere la parola fine alla stagione delle chiacchiere, della propaganda che si autoalimenta, degli slogan vuoti e inefficaci. L’abbiamo fatto, la manovra è stata approvata al Senato e tra pochi giorni concluderà il suo iter alla Camera. Stiamo cominciando a costruire l’Italia che abbiamo in mente: un’Italia più giusta, più verde e più competitiva.